Un percorso di crescita umana e spirituale, Human Infinite è l’uso terapeutico del movimento che permette al sistema corporeo e a quello emotivo di allinearsi ed entrare in contatto profondo “sincronizzandosi”, perché il dialogo fra corpo e psiche è un canale aperto e rappresenta un continuum lungo il quale si compiono esperienze ristrutturanti.
Human Infinite
durata variabile
minuti
SETTORI DI RIFERIMENTO
Il progetto vuole abbracciare diversi settori:

IL MONDO DEGLI ANZIANI
Su di essi si accanisce giornalmente la solitudine, definita come una morte lenta; la vecchiaia può comportare la perdita del proprio ruolo sociale tra amici e familiari e la sensazione di essere inutili. La solitudine è una compagna drammatica della terza età, è un fenomeno rilevantissimo per la salute, che può avere conseguenze tanto di tipo clinico quanto psicologico.

LA VIOLENZA SULLE DONNE
Senso di colpa e vergogna, paura di non essere credute, di essere giudicate e colpevolizzate, paura di rendere reale l’abuso perché lo si dice ad alta voce, paura delle conseguenze, desiderio di dimenticare e molto più.
“Ogni donna sente seriamente compromesso il modo di sentire e percepire il proprio corpo.”

GLI IPOVEDENTI – PROGETTO ONE VISION
Ipovedenti e ciechi, nonostante la carenza o assenza di informazioni visive, possono comunque svolgere attività motoria e sportiva sfruttando le altre fonti di informazione disponibili e l’aiuto degli istruttori/docenti.
Va anzi sottolineato che quegli stessi benefici di carattere generale che riguardano tutte le persone che praticano sport, come il miglioramento delle capacità coordinative e della propria percezione, assumono un particolare valore proprio per la persona con disabilità visiva: migliorare la prontezza di riflessi, l’elasticità e la percezione del proprio corpo consente di acquisire certi automatismi utili anche nelle attività di tutti i giorni, come fare le scale, fare passi più lunghi per salire o scendere dai mezzi pubblici, appendere un oggetto, sostenere o riporre dei pesi in modo corretto, reagire tempestivamente a un dislivello o un inciampo, non cadere goffamente e via dicendo, con notevoli vantaggi per la sicurezza e l’autonomia di movimento.

I MALATI DI PARKINSON ALLO STADIO INIZIALE
L’esercizio fisico regolare incide sul sistema cardiovascolare, promuovendo una migliore circolazione cerebrale e riducendo il contributo peggiorativo dei fattori di rischio cardiovascolari (es. diabete, ipertensione, dislipidemia) sull’esordio e la progressione clinico-patologica della malattia di Parkinson; agisce inoltre a livello sistemico, attenuando delle componenti di infiammazione o stress ossidativo (ovvero, i principali determinanti dell’invecchiamento); influenza, infine, alcuni assi neuropsicoendocrini che trasformano la sensazione di benessere liberata dalla pratica sportiva in segnali molecolari di neuroprotezione.
Le connessioni neuronali a livello dei circuiti sensori-motori, il trofismo e la vitalità del cervello in toto, e la trasmissione in alcune reti deputate a funzioni cognitive possono migliorare, confermando definitivamente come l’esercizio fisico, svolto con assiduità e continuità, induca dei cambiamenti morfo-funzionali nel cervello, utili a contrastare la progressione della malattia ed il peso dei disturbi annessi.